Un documentario (4K, 33′) che offre l’occasione di riscoprire la Storia (con la S maiuscola) di quelle giornate, ma soprattutto le storie di ogni singola fotografia, in un racconto in cui il privato e il pubblico si fondono, l’esperienza soggettiva si fa oggettiva, l’episodio diventa storia e memoria condivisa.
«Dovevo documentare. Era come una missione» – dice Ugo Borsatti, grande fotografo triestino, oggi novantasettenne, che ricorda come “quello dei moti triestini del novembre 1953 si trattasse del suo primo vero, importante servizio da quando, pochi mesi prima, aveva iniziato la professione di fotoreporter”.
A distanza di 70 anni, nel ritornare a quelle immagini che rimandano a una delle pagine più dolorose vissute dal capoluogo giuliano, per il maestro l’intenzione è ancora «ricordare innanzitutto chi in quei giorni ha perduto la vita, chi è stato ferito e ha sofferto, chi ha visto andarsene per sempre i propri cari, giovanissimi e anziani, dimostranti e semplici passanti», ma soprattutto documentare «con uno dei mezzi più efficaci e meno contestabili, la fotografia, i momenti salienti di quelle giornate», con l’ambizione di rivolgersi ai più giovani, che solo in parte avranno sentito parlare dei “fatti di novembre”, per «raccontare visivamente un pezzo della nostra storia che non va dimenticato».
Con: Ugo Borsatti, Ruben Vuaran, Massimiliano Spanu, Roberto Spazzali, Claudia Colecchia, Francesco De Filippo
La Cappella Underground
Border Studio
Diego Cenetiempo
Giordano Bianchi
Martina Marafatto, Beppe Leonetti
Luca Luisa, Paola Sponda
33 minuti